giovedì 16 maggio 2013

Rischi diffusi tra i giovani: dipendenza dai videogiochi

I ragazzi frequentanti le scuole medie e superiori sono maggiormente soggetti a rischi come la dipendenza, tra cui quella dai videogiochi online e non.
I videogiochi, anche se sono per la maggior parte delle volte rischiosi, non sono da criminalizzare, anzi possono avere anche spunti positivi.
Oggi il fenomeno dei videogiochi ha raggiunto dimensioni notevoli. Il centro studi minori ha recentemente illustrato i risultati dell’indagine “minori in videogioco” alla quale hanno partecipato 2037 studenti di 39 diverse scuole italiane. Dallo studio è emerso che il 58,5% degli studenti gioca con i videogame una volta al giorno e il 20,5% due volte al giorno. Uno studente su quattro gioca da uno a tre ore. I generi principalmente apprezzati dagli studenti sono: avventura (29%) e sport (21,5%), anche se coloro che giocano più di tre ore al giorno preferiscono quelli di combattimento. Molto interessante è notare che il 40% dei giocatori si immedesimano nel personaggio del videogioco a cui stanno giocando e il 43% dei ragazzi vengono condizionati nell’umore dall’esito del gioco. Infine tre minori su quattro ritengono che possono avverarsi vari rischi, tra cui la dipendenza, ma solo a chi fa uso di videogiochi più di sei ore al giorno.
Tutto ciò fa pensare e sorgono diverse domande: ma quindi i videogiochi sono buoni e costruttivi o cattivi con solo rischi di dipendenze? La risposta è ovvia: dipende dall’uso che se ne fa, ovviamente l’abuso può essere pericoloso.
Il videogame è portatore di numerosi effetti positivi: rappresenta uno stimolo per le abilità manuali e di percezione, stimola la comprensione dei compiti da svolgere durante il giorno, favorisce l’allenamento alla gestione delle emozioni e lo sviluppo dell’abilità di prendere rapidamente le decisioni. La parte negativa invece, è costituita da video-mania cioè la prolungata esposizione ad un videogame permettendo anche la scarsa abilità visiva; sedentarietà che consegue un rischio di sviluppo di sovrappeso corporeo ed infine droga-games, patologia che colpisce l’individuo non facendolo staccare dallo schermo rifiutando addirittura i pasti. La dipendenza quindi è considerata una vera e propria patologia, perciò il 17 Giugno 2006, l’ANSA ha aperto una clinica che si occupa di cura dalle dipendenze dove i pazienti devono “sopravvivere” per otto settimane nei boschi dell’Olanda stando lontani il più possibile dai videogames.



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