Nell’Ottocento e nel Novecento si è registrata una notevole diffusione di teatri e cinema nel Borgo Murattiano.
Primo fra tutti per datazione è il Teatro Piccinni, fondato nel 1854 da un popolo amante della lirica che prima si sottoponeva al viaggio per raggiungere il San Carlo di Napoli.
Il teatro doveva intitolarsi alla regina MariaTeresa, ma dopo il suo rifiuto si decise di dedicarlo ad un insigne musicista del Settecento nato nella Città Vecchia: Niccolò Piccinni. Quello che è poi diventato l’emblema della città è il teatro Petruzzelli, fondato nel 1903 da una famiglia di commercianti dal cui nome appunto deriva l’intitolazione.
L’avvento dei cinema modificò completamente lo scenario artistico barese; l’invenzione dei fratelli Lumiére ebbe molto successo, facendo nascere molti cinematografi a Bari. Con la produzione cinematografica che diventava più adulta nacquero ad esempio sale cinematografiche come il Cinema Cavour di Nicola Carbone, che sfruttò intelligentemente il successo del cinema internazionale modificando l’idea della sala cinematografica.
Il teatro Margherita ebbe un ruolo fondamentale nell’ascesa del cinema, definito anche cine-teatro, dove venivano proiettati svariati film. E così, gli appassionati della lirica, e non solo i nobili, seguivano l’opera rappresentata nel Piccinni, molti altri, soprattutto gli strati medi e popolari della società erano soliti guardare i film proiettati al Margherita. Dopo il disastroso incendio del Margherita, avvenuto nel 1911, e dopo la Prima Guerra Mondiale, le sale teatrali e cinematografiche vennero meno frequentate e la comunicazione tra compagnie e teatri divenne più complessa. Dopo la lieve ripresa degli anni Trenta grazie al ruolo del Margherita, la diffusione cinematografica nel territorio barese subì un nuovo tramonto.
Il secondo conflitto mondiale peggiorò la situazione strutturale dei teatri, che vennero utilizzati come depositi d’armi o luoghi d’incontro per i soldati.
Tuttavia, il periodo più nero della città in questo settore iniziò con l’incendio del teatro Petruzzelli dell’ottobre del 1991; infatti, nonostante la recente ricostruzione, l’attività teatrale cittadina stenta a riprendersi. È vero che ci sono nuovi teatri, alcuni con proposte sperimentali come il Kismet, collocato fuori dal Borgo, ma la città sente la mancanza delle stagioni della lirica, dei concerti, della prosa e della danza di elevato livello ospitate nei teatri del Borgo.
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